Back School

Prevenzione e terapia delle algie e patologie vertebrali


Che cos'è e di che cosa si occupa

La "Back School", letteralmente tradotta "Scuola della schiena", è sorta per insegnare tutto quello che serve per prevenire e curare il mal di schiena e la cervicalgia; non è una semplice ginnastica per il mal di schiena, ma una vera e propria scuola.
Obiettivo della back School non è solo ridurre il dolore ma soprattutto rimuovere la causa che lo provoca. Siccome la maggior parte dei dolori è dovuta a insufficiente conoscenza della colonna vertebrale, posture e movimenti scorretti, stress psicologici, forma fisica scadente, la Back School si prefigge di agire su questi fattori di rischio.
Per una azione efficace e duratura, unisce i contributi della medicina, della cinesiterapia, dell'ergonomia, della psicologia e dell'educazione alla salute.
La Back School è in un certo senso rivoluzionaria perché permette di passare da un trattamento passivo ad un trattamento attivo, cioè rende il soggetto che soffre di lombalgia non più passivo esecutore di prescrizioni mediche, ma attivo e cosciente protagonista del suo trattamento. Egli che è la prima persona interessata diventa anche il primo responsabile:

  • conosce la sua colonna vertebrale, com'è fatta e come funziona e sa qual è il meccanismo che produce i dolore;
  • usa correttamente la colonna vertebrale nelle posizioni e nei movimenti quotidiani;
  • conosce ed esegue regolarmente gli esercizi utili per prevenire e combattere il dolore;
  • sa effettuare i giusti compensi;
  • conosce gli esercizi utili per colmare le proprie carenze di mobilità, di elasticità o di forza;
  • per mezzo delle tecniche di rilassamento impara a gestire la propria ansia e le proprie tensioni;
  • completa l'azione preventiva con un corretto stile di vita e con la consuetudine a svolgere attività motorie.


Il soggetto così preparato acquisisce un atteggiamento di fiducia con la capacità di autogestire i suoi problemi di salute attraverso un impegno personale.


Medicina basata sull'evidenza

In presenza di dolore acuto la Back Schoolè utile per riequilibrare tempestivamente le strutture della colonna vertebrale e ridurre il dolore.
In presenza di dolore cronico la Back Schoolè fondamentale per agire sulle cause che rendono il dolore persistente. Per questi motivi la Medicina basata sull'evidenza consiglia la Back School a chi soffre di mal di schiena. 


Programma della Back School 


Le ricerche hanno dimostrato che solo il 20 % delle lombalgie è dovuto a cause specifiche (patologie del rachide), la maggior parte dei dolori, l'80%, è dovuta a cause non specifiche quali:
1. posture e movimenti scorretti;
2. stress psicologici;
3. forma fisica scadente, sovrappeso, obesità e fumo;
4. insufficiente conoscenza della colonna vertebrale.
Si comprende il motivo per cui il mal di schiena è così diffuso non solo nella popolazione adulta ma anche tra gli studenti: i fattori di rischio appena descritti sono caratteristici della vita moderna nei paesi industrializzati.
Per ottenere un'azione efficace non solo nel ridurre il dolore ma anche nel prevenire le ricadute, occorre agire su questi fattori di rischio. Di conseguenza il programma della Back School è articolato su sei cardini. 


I 6 cardini fondamentali

1. Informazione . E' necessario che ognuno conosca bene com'è fatta la colonna vertebrale, come funziona, qual è il meccanismo che produce il dolore per evitare di azionarlo. 

2. Ginnastica antalgica e rieducativa . Il programma di lavoro personalizzato comprende:
- esercizi utili per automatizzare una corretta postura;
- esercizi per stabilizzare e proteggere la colonna vertebrale durante gli sforzi;
- esercizi per decomprimere i dischi intervertebrali;
- esercizi di compenso per riequilibrare la colonna vertebrale quando l'attività lavorativa o sportiva costringe a posizioni o movimenti che alterano le curve fisiologiche;
- esercizi di mobilizzazione e di allungamento muscolare.

3. Uso corretto della colonna vertebrale. Vengono analizzate le posizioni e i movimenti quotidiani e vengono proposti i consigli e i sussidi ergonomici per agevolare l'uso corretto del rachide nell'attività lavorativa e nel riposo.
4. Tecniche di rilassamento . Essendo lo stress, l'ansia, la tensione eccessiva causa importante di dolori vertebrali, le tecniche di rilassamento costituiscono un cardine fondamentale del programma.
5. Alimentazione e stile di vita . Questo cardine si prefigge di agire sui fattori di rischio legati al sovrappeso, all'obesità, al fumo e all'abuso di caffeina.
6. Consuetudine alle attività motorie. Costituisce il completamento del programma: il soggetto riesce non solo a eliminare il dolore, ma anche le limitazioni conseguenti al dolore che spesso favoriscono abitudini di vita sedentarie. Gli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere sono:

  • la consuetudine ad eseguire gli esercizi di ginnastica quotidianamente, a casa o nelle pause lavorative;
  • praticare una idonea attività motoria, ricreativa o sportiva, preferibilmente in ambiente naturale, all'aria aperta.

Il programma di esercizi è utile non solo per alleviare il dolore, ma serve anche da preparazione atletica per le attività sportive. Praticare uno sport idoneo è il miglior coronamento della riabilitazione: permette di recuperare il piacere per il movimento e di riscoprire le funzioni di cui il proprio corpo è capace.


L'importanza dell'uso corretto del rachide

L'analisi dei dati statici evidenzia l'importanza dell'uso corretto del rachide. 

In presenza di lombalgia acuta nove pazienti su dieci stanno meglio entro un mese anche senza effettuare nessun trattamento.

Questa notizia evidenzia come nella maggior parte dei casi il mal di schiena sia un problema benigno.
Di fronte a questo problema che si genera spesso per il cattivo uso a cui viene sottoposta la colonna vertebrale, il nostro corpo ha la capacità di reagire e guarire senza bisogno di alcuna terapia.
Se il dolore è controllabile, piuttosto che sottoporsi ad una terapia inadeguata, è bene dare il tempo alla natura di seguire il suo corso. Anche quando la lombalgia è molto grave, il paziente viene rassicurato. Dopo quattro settimane dall'esordio del dolore, nella maggior parte dei casi, i sintomi sono completamente risolti o in via di risoluzione.

Più facilmente entrano a far parte di quel 10% che presenta ancora dolore dopo un mese coloro che
hanno un comportamento inadeguato conseguente al dolore,
subiscono il dolore,
si scoraggiano a causa del mal di schiena,
assumono un atteggiamento da malato,
si affidano solo a terapie passive o si sottopongono a trattamenti inadeguati,
hanno paura del movimento,

continuano ad usare scorrettamente la loro colonna.

D'altra parte le stesse statistiche mettono in guardia perché coloro che hanno avuto un primo episodio di mal di schiena sono soggetti a ricadute con una percentuale elevata che oscilla tra il 60% e l'85%.
Naturalmente subiscono ricadute più frequentemente coloro che sono continuamente esposti agli stessi fattori di rischio, non imparano a difendere la loro colonna vertebrale e non modificano il loro stile di vita.

È dannoso non solo l'uso scorretto ma anche il disuso.

Fino a pochi anni fa la terapia più frequentemente prescritta in presenza di lombalgia acuta era il riposo a letto accompagnato dai farmaci analgesici e antinfiammatori. Si temeva che mantenere in carico una colonna sofferente rallentasse la guarigione.

Ora la medicina basata sull'evidenza non ritiene più opportuno il riposo a letto perché è stato dimostrato che diminuire ogni attività rallenta la guarigione.
L'inattività prolungata produce effetti negativi su tutte le strutture del rachide e sulle capacità fisiche: i muscoli si indeboliscono, le ossa vanno incontro ad osteoporosi, i legamenti diventano fragili, le cartilagini degenerano e la nutrizione del disco è scarsa.

Per questi motivi le indicazioni più utili in presenza di lombalgia e cervicalgia acuta sono:
•  stai in attività",
•  
continua le normali attività quotidiane",
•  
cerca di comportarti il più possibile normalmente e di muoverti senza provocare dolore". Le strutture del rachide sono fatte per il movimento e hanno bisogno di movimento per mantenere la loro piena efficienza e funzionalità.

Ma che cosa significa stare in attività?

Significa svolgere le normali attività motorie quotidiane, lavorative, del tempo libero, ricreative e sportive.Tuttavia, occorre fare attenzione perché i movimenti quotidiani eseguiti scorrettamente, aumentano il mal di schiena. Infatti, in fase acuta, in presenza di un blocco antalgico, i movimenti scorretti diventano impossibili.Pertanto, è fondamentale precisare che occorre stare in attività con un uso corretto del rachide: le strutture del rachide mantengono la loro piena efficienza e funzionalità quando la colonna vertebrale viene usata correttamente.Pertanto se è vero che in presenza di lombalgia acuta è importante stare in attività e che l'uso scorretto e tra le cause più importanti di algie vertebrali:
ne consegue che il miglior modo di prevenire e curare la lombalgia è stare in attività usando correttamente la colonna vertebrale.
L'uso corretto permette a chi non possiede una colonna vertebrale perfetta, in presenza di scoliosi, ipercifosi, spondilolistesi, artrosi ecc. di condurre una vita pressoché normale senza alcun dolore.
Talvolta la presenza simultanea di diverse patologie del rachide (stenosi, spondilolistesi, ernia discale) ostacola la riduzione della lombalgia cronica e diventa difficile programmare una strategia efficace. In questi casi la miglior soluzione è l'uso corretto del rachide.

Uso corretto significa:
- mantenere le curve fisiologiche della colonna vertebrale nelle posture e soprattutto durante gli sforzi;
- scegliere sempre le posizioni e i movimenti che provocano minore pressione sui dischi;
- evitare di mantenere a lungo posture statiche e cambiare frequentemente posizione;
- acquistare la consuetudine a svolgere attività motorie.

Chi ha mal di schiena e non ama fare ginnastica può essere tranquillizzato.

Per ridurre la lombalgia non è necessario fare ginnastica; è sufficiente stare in attività usando correttamente la colonna vertebrale. Occorre, cioè, fare in modo che ogni movimento quotidiano sia occasione di esercizio e non di usura o di astensione per paura. Le indicazioni relative all'uso corretto non devono essere limitate all'attività lavorativa, ma devono essere estese a tutte le 24 ore della giornata, cioè anche alle attività del tempo libero, alle attività sportive e al riposo.

www.backschool.it

© 2019 LUCA CRUCIANI Osteopata D.O.M.R.O.I. 
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